Rotterdam, pedalando verso la sostenibilità

Dopo aver accolto a febbraio gli studenti olandesi e spagnoli presso l’Istituto tecnico A. Zanon, il progetto Erasmus + EFM ha continuato il suo percorso. Noi alunni di terza aderenti al progetto, accompagnati dai professori Cecchini, Gon e Piani, l’8 maggio 2022 ci siamo diretti nei Paesi Bassi, direzione: Rotterdam. 

Il primo giorno lo abbiamo trascorso presso l’ Het Lyceum Rotterdam dove gli alunni olandesi ci hanno accolti e accompagnati per un tour della scuola. Il pranzo ci è stato gentilmente servito nella mensa della scuola e il pomeriggio, attraverso uno speed dating, abbiamo migliorato la nostra conoscenza degli altri studenti.

Il giorno seguente è iniziato con un breve tour della città guidato dai professori olandesi.I moderni grattacieli, sede di importanti multinazionali come la Unileaver, si mescolavano perfettamente alle strutture artistiche e alle case tradizionali di Rotterdam. Abbiamo camminato fino al luogo più atteso del viaggio: il noleggio biciclette. Lì ognuno ha scelto la sua bici per pedalare fino al Blue City Tropicana, sede degli uffici per le start-up sostenibili di giovani imprenditori. L’edificio, però, era alquanto insolito: una ex discoteca con piscine. Aspettandoci di trovare white-collet nuotare fra una scrivania e l’altra e computer galleggianti, siamo rimasti stupefatti dall’originalità del luogo: uffici con bar al piano di sopra e laboratori e show room al piano interrato. Le start-up che vi lavorano sono interamente fondate sui principi del riciclo, del riutilizzo e  prodotti eco-friendly. Per esempio dei mango che arrivano al porto di Rotterdam, almeno 2/3 vengono normalmente rimandati indietro in quanto marci o ammaccati. Una delle start-up di Tropicana, utilizza quest’ultimo prodotto di scarto per trasformarlo in tessuto ecopelle. La giornata si è conclusa con un party in un locale vicino all’hotel, con tanto di sala ludica arredata di calcio balilla, karaoke e bocce, luoghi che a Udine, purtroppo, sono difficili da trovare.

Mercoledì 11 maggio il tour della città è stato condotto dagli studenti olandesi che ci hanno spiegato alcune delle sculture e strutture più importanti della città. In particolare, si è notato quanto la Seconda Guerra Mondiale, dopo il bombardamento accidentale su Rotterdam nel 1940, abbia colpito l’anima degli olandesi. Una delle sculture più significative è “De Verwoeste Stad”, la città distrutta. Il tema delle distruzioni causate dalla Guerra ha fatto sicuramente ricordare a tutti l’analogia con il conflitto attualmente in corso in Ucraina. Il mercato al chiuso, una delle attrazioni simbolo della città, ha lasciato tutti a bocca aperta: un grande condominio ad arco al cui centro è situato un agglomerato di bancarelle alimentari, che offrono dai tradizionali formaggi e waffle alle spezie indiane a cibo internazionale. Gremito di gente, esprimeva la vitalità sociale e culinaria cittadina.

Non poteva mancare la tradizionale gita olandese: una pedalata in bici fino a Kinderdiijk, luogo per eccellenza dei mulini a vento. Essi, però, non vengono usati solo per produrre farina o elettricità, bensì per regolare il livello dell’acqua nei polder, in quantro la regione si trova al di sotto del livello del mare. Uno dei più grandi problemi che persiste in quella zona dei Paesi Bassi è l’allagamento che arriva anche fino al centro della città.

Per concludere il quadro della sostenibilità, venerdì una giovane imprenditrice ha esposto a noi studenti la sua start-up: Bakkie Trots. L’impresa vende tazze di argilla, ma la sostenibilità sta nel fatto che il materiale proviene solo da territorio olandese: essi pensano che per cambiare la mentalità delle persone sulla sostenibilità un modo potrebbe essere quello di utilizzare utensili di tutti i giorni fatti con solo materiale locale. Dopo l’intervento, noi studenti ci siamo immedesimati nel lavoro e in laboratorio abbiamo creato i nostri utensili di argilla. La giornata si è conclusa con la silent-disco, la discoteca silenziosa: tutti gli studenti e professori avevano un paio di cuffie collegate alla consolle del DJ, ma dall’esterno si sentivano solo i passi dei balli e le voci che cantavano: un modo divertente e insolito per far fronte all’inquinamento sonoro.

Sabato siamo partiti in mattinata per una breve gita ad Amsterdam. Pur trovandosi nella stessa regione, si tratta di una città completamente diversa da Rotterdam. Amsterdam, ormai, è diventata vittima del fenomeno di overtourism, molto frequente nei luoghi turistici: ormai non è più una città abitata da olandesi bensì da turisti la cui folla rende molto difficile l’orientamento. Abbiamo visitato la città in barca, metodo veloce e diretto per conoscere il luogo senza perdere i particolari più importanti. Conclusa la giornata ad Amsterdam, con la visita al museo d’arte Rijksmuseum attraverso un’app innovativa, ci siamo diretti all’aeroporto per rientrare in Italia.

L’attesa per questo soggiorno ne è valsa la pena: non solo ci siamo portati a casa nuove competenze e diversi insegnamenti, ma anche l’entusiasmo e l’aria fresca di un’altra città, di un altro stile di vita. Dopo questi anni di pandemia e l’incertezza  per la pace in Europa, lo scambio ha risvegliato in noi la curiosità e il desiderio di arricchirsi sempre più di nuove conoscenze. Per questo riteniamo che tutti gli studenti dovrebbero avere l’opportunità di vivere un’esperienza come l’Erasmus+.

Alison Gazzetta - 3^D Rim