Il Turistico alla scoperta della Laguna di Marano
Riuscite ad immaginare un posto calmo e rigenerante, che sia immerso nella natura con una vastissima flora e una fauna da altrettanti colori, che porti sulla schiena centinaia e centinaia di anni di storia con orgoglio, che sia artefice di storie cantate davanti ad un pasto caldo o filastrocche sussurrate da generazione in generazione, e che allo stesso tempo sia pieno di curiosità da scoprire, luoghi da visitare e esperienze da ricordare?
Ma perché immaginarlo quando potete vederlo!
Noi classi del biennio del settore turistico, 1AT e 1BT, 2AT e io e i miei compagni di 2BT, abbiamo visto questo posto e provato queste sensazioni il 3 Novembre 2022 quando, insieme ai prof accompagnatori( F. Rossi, E. Piani, M. Gon, F. Arzenton, R. Moro e M. Baschirotto) ci siamo recati alla Laguna di Marano in una visita d’istruzione organizzata dalla nostra scuola, nell’ambito del progetto “Il Turistico on the road”, per conoscere una parte molto interessante e particolare del nostro territorio regionale.
Siamo arrivati alla riserva naturale Valle Canal Novo posta alle foci del fiume Stella in mattinata, dove siamo stati accolti da una guida naturalistica con cui abbiamo tenuto una dettagliata conversazione sul mondo delle guide: quanti tipi di guide esistono e quali sono e quanto questa professione sia strettamente legata al settore che abbiamo scelto per gli studi.
Dopo una breve introduzione sul programma giornaliero, la nostra guida naturalistica ci ha accompagnato lungo un sentiero - pontile. Procedendo in fila indiana su questo, abbiamo potuto vedere la laguna a 360 gradi e abbiamo osservato le specie animali che mano a mano ci venivano spiegate dall’esperta: le loro caratteristiche e i loro habitat. Abbiamo avuto una visuale ancora migliore su questo panorama unico quando siamo entrati nell'osservatorio: attraverso le grandi finestre abbiamo osservato quella che è la tipica fauna lagunare, come per esempio i fenicotteri rosa, il germano reale e lo stupendo martin pescatore.
In seguito, ci siamo imbarcati a bordo della famosa motonave “Saturno da Geremia” dove il capitano Adriano mantiene viva la tradizione iniziata dallo zio Geremia di accompagnare persone alla scoperta di natura e storia della Laguna di Marano. Ed è esattamente quello che ha fatto con noi quando, con la sua guida sicura e i suoi discorsi misti tra sapienza e ironia, ci ha accompagnati alla scoperta dei casoni, navigando tra cigni reali, alzavole e aironi.
I casoni erano dei punti di riferimento per i pescatori fin dal ‘600: costruiti con legno e canna palustre erano delle vere e proprie case durante la settimana di lavoro in mare e, anche se con il passare del tempo sono stati via via abbandonati, sono rimasti comunque mete fisse per le giornate di festa. E noi non solo ci siamo potuti entrare, ma abbiamo anche pranzato all’interno! Con la calorosa compagnia di Adriano e suo figlio Alberto (bravissimo ex-allievo del Turistico Zanon!!) i quali, oltre ad averci intrattenuto con aneddoti e storie, hanno anche cantato e suonato per noi, abbiamo pranzato in compagnia prima di risalire a bordo della barca per il previsto rientro a Marano.
Se l’andata è stata più informativa, riguardo metodi di pesca, canneti e laguna in generale,il ritorno è stato divertimento puro. Il capitano ha acceso le casse e, permettendoci di scegliere le canzoni, abbiamo ballato tutti insieme alle prime luci del tramonto che, si sa, se riflesso su uno specchio d’acqua è uno spettacolo più unico che raro. Dopo essere scesi dalla barca, e naturalmente dopo aver battuto il cinque a capitan Adriano che ci ha salutati con un sorriso sincero,siamo saliti nella corriera di rientro. Ringraziamo i professori e tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza che ci ha permesso di conoscere le meraviglie vicino a noi, anche dove non ce le aspetteremmo. Questa uscita didattica ha arricchito le nostre conoscenze e ci ha resi in grado di guardare il mondo da un’altra prospettiva. È stato un modo di fare scuola, un metodo che non prevede né libri né banchi ma bensì esperienze. Studiare vivendo.
Ave, Eva Fongione 2BT