Visita aziendale alla Idealservice

“Obiettivo Parità” questo il tema su cui abbiamo lavorato con i nostri docenti durante la settimana dedicata all’educazione civica. Una parità lentamente raggiunta in alcuni campi, ma ancora da costruire pienamente in altri.

Per capire quanto essa si realizzi nei contesti aziendali, lunedì 25 marzo la nostra classe (3A AFM) insieme alla 3B AFM si è recata in visita presso la società cooperativa Idealservice, una delle poche realtà che nella nostra regione ha ottenuto la certificazione di genere.

All’arrivo presso la sede legale e amministrativa, a Pasian di Prato ci ha accolto il presidente Marco Riboli che ci ha condotti su un terrazzo panoramico, dal quale era possibile scorgere i diversi edifici di proprietà.

La terrazza si trova nell’edificio dove vengono prese tutte le decisioni relative alle diverse sedi d’Italia dell’azienda, in questa struttura lavorano 100 persone occupate nell’attività d’ufficio. Abbiamo potuto vedere poi il magazzino nel quale operano 30 lavoratori impiegati nell’attività produttiva. Dalla terrazza è stato inoltre possibile vedere i diversi pannelli solari della società, grazie ai quali l’impresa risulta essere completamente autonoma dal punto di vista energetico. 

Poi siamo stati accolti nella sala riunioni, dove la vicepresidente e responsabile della gestione e sviluppo delle risorse umane, Anna Fornasiero, ci ha spiegato quali sono le attività che Idealservice svolge. Nata a Udine nel 1953 come impresa dedita alle pulizie, la cooperativa è oggi una delle realtà nazionali di riferimento nel settore dei servizi ambientali, degli impianti di selezione rifiuti e del facility management.

Anna Fornasiero ci ha fornito diversi dati relativi alle persone che lavorano per la Idealservice. Nella sede di Pasian di Prato su 130 persone 70 sono donne. Il 60% di loro sono laureate, il 20% lavora part time per badare alla famiglia e il 40% lavora per l’azienda da oltre 10 anni. Ogni lavoratore inoltre ha il diritto di chiedere di poter lavorare in modalità smart working per due volte a settimana.

In tutta Italia la Idealservice al 31/12/23 ha offerto 4246 posti di lavoro in costante aumento; quasi il 70% sono donne e inoltre il 20% viene dall’estero. Le regioni italiane con più dipendenti sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Lombardia. 

Ogni persona ha il diritto di chiedere ed esprimere le proprie idee e opinioni, difatti ogni sede ha il diritto di proporre idee innovative come innovazioni tecnologiche sulla sostenibilità sociale o ambientale.

L’assemblea dei soci nomina e vota i diversi organi sociali e amministrativi e ogni tre anni approva il bilancio dell’azienda; ogni socio ha per di più il diritto a uno storno annuale, un dividendo e ad una anticipazione del TFR su richiesta.

Un altro punto di forza relativo alle diverse attività svolte dalla Idealservice è il finanziamento ai figli dei dipendenti di un massimo di 40 borse di studio che vanno dai €1000,00 ai €1500,00. Vengono forniti poi dei ticket compliments ai neogenitori, a coloro che hanno disabilità o familiari con invalidità e la cooperativa partecipa a iniziative per la comunità come il supporto a Telethon.

Molto interessante è stato anche l’intervento sull’economia circolare di Camilla Sardos Albertini, responsabile marketing e CSR manager. 

L’obiettivo oggigiorno è quello di abbandonare l’economia lineare facendo diventare il nostro sistema circolare. Ci sono però diversi ostacoli a ciò, come ad esempio l’obsolescenza programmata da parte delle aziende, le quali creano beni già programmati per rompersi o non funzionare più come dovrebbero dopo un determinato tempo di utilizzo. Ogni cittadino europeo consuma in media 14 tonnellate di materie prime ogni anno e crea 5 tonnellate di rifiuti i quali potrebbero essere riusati, riciclati e ridotti notevolmente.

Ci sono diversi modi che potrebbero essere integrati per raggiungere l’economia circolare. Un esempio che ci è stato fatto e di cui abbiamo già sentito parlare è una nuova tipologia di design che potrebbe permettere di scomporre le diverse componenti di un bene con lo scopo di cambiare solamente le parti che non funzionano, ripararle, oppure riciclarle in modo opportuno per un beneficio ambientale generale.

Laura Picco, responsabile segreteria divisione servizi ambientali, ci ha infine spiegato brevemente quello che poi saremmo andati a vedere successivamente a Rive d’Arcano, perchè è proprio in quella sede che lei ha iniziato la sua carriera ventennale presso la idealservice.

Laura Picco si occupa della registrazione dei formulari relativi ai rifiuti e ci ha spiegato l’importanza della proattività in una impresa, perché se un’azienda è ferma di conseguenza anche i suoi ricavi lo sono. 

Ha inoltre rimarcato l’importanza della raccolta differenziata, che è diversa nei diversi posti d’Italia da parte dei cittadini, i quali devono essere ben formati per riuscire successivamente e riciclare e riusare i rifiuti nel modo più completo possibile.

I diversi interventi hanno messo in evidenza l’attenzione che la cooperativa ha nei confronti delle persone e dell’ambiente, curando molteplici aspetti. Quello che ci ha più colpito è stata l’importanza che danno ai lavoratori, non sottovalutando i loro bisogni e le loro aspirazioni, fornendo l’opportunità di crescere a livello personale e professionale. È stato molto interessante capire anche l’importanza che danno all’ambiente e allo sviluppo sostenibile. Ci hanno infatti accennato a un progetto che avrà luogo nel vicentino, in cui gli obiettivi sono: l'autoproduzione di energia dei macchinari per la lavorazione dei rifiuti, la riduzione di scarti e con questo anche la riduzione di anidride carbonica e la digitalizzazione dei processi.

Dopo una breve merenda offerta dalla Idealservice siamo partiti di nuovo in pullmann per raggiungere gli impianti di Rive d’Arcano.

Qui ci siamo divisi in due gruppi e due responsabili del sito ci hanno spiegato il sistema di trattamento e smistamento dei rifiuti, in particolare carta, cartone, plastica, alluminio e in parte il vetro che viene poi mandato in una impresa che è più competente per questo fragile materiale.

Il processo di trattamento e smistamento dei rifiuti può essere suddiviso in circa sei fasi.

La prima fase è quella di scaricamento del materiale, già diviso in carta o plastica,  che successivamente verrà posizionata su un nastro rotante con diversi fori per fare una prima divisione del materiale. I rifiuti più piccoli vengono scartati e non potranno essere riutilizzati, ma creeranno definitivamente spazzatura; i rifiuti più grandi invece vengono divisi e poi scelti manualmente da lavoratori; solamente i rifiuti di medie dimensioni continuano il percorso.

Come terza fase avviene una selezione ottica, sempre fatta dai macchinari, in cui vengono divisi i materiali come l’acciaio e l’alluminio con delle specie di calamite e inoltre viene diviso il materiale a seconda di diversi criteri che possono essere il colore e il polimero.

Una volta divisi tutti i materiali vengono pressati tra di loro a seconda della tipologia e si creano delle balle di plastica, lattine, tetrapak, carta, cartone le quali pesano tutte più di 800 kg l’una; alcuni materiali superano anche i 1000 kg.

Vengono poi depositate in spazi appositi aspettando poi camion che li porteranno in magazzini specializzati.

E’ stato interessante comprendere tutti i procedimenti che stanno dietro il processo di smistamento dei rifiuti, le loro caratteristiche, le differenze tra i diversi materiali e il loro peso. È stata un esperienza che ha fatto sentire tutti partecipi e ha integrato tutti. Si tratta infatti di un’attività che per la maggior parte di noi non ha alcun significato, ma vedendo il tutto da vicino ci si rende conto di come potremmo semplificare le cose se solo prestassimo più attenzione alla raccolta differenziata, alla possibilità di riciclare gli oggetti o riusarli. Un esempio potrebbe essere preferire la modalità di raccolta del vetro porta-porta invece delle campane. In queste infatti il vetro viene rotto in tanti piccoli pezzi nei diversi passaggi, mentre la raccolta porta-porta permetterebbe di mantenere il vetro abbastanza integro e quindi più facilmente riciclabile. Dietro alla raccolta e al riciclo c’è un duro lavoro in cui ognuno dovrebbe impegnarsi, collaborare, prestare attenzione pensando all’ambiente. 

La visita è stata davvero formativa e ci ha permesso di comprendere meglio una realtà che non conoscevamo, nonostante l’importanza del suo operato nella nostra regione e anche a livello nazionale. Abbiamo potuto comprendere come sia possibile per una donna lavorare in questa realtà senza trascurare sé stessa e la sua famiglia. Ci siamo resi conto che la parità è possibile anche in azienda, l’importante è crederci e operare in modo concreto per realizzarla. Idealservice ci è riuscita e lo spiega molto bene nella descrizione che di sé dà sul sito:

Idealservice è una società fatta di Persone che lavorano con impegno e passione per migliorare l’Ambiente in cui vivono e operano ogni giorno, per garantire un Futuro sostenibile alle prossime generazioni.

Ambra Pandico

Adelina Copil

classe 3A AFM