Scambio con la Finlandia Oulu: school and family time

Durante il nostro scambio culturale siamo stati immersi in uno stile di vita completamente diverso dal nostro. Le nostre giornate erano strutturate diversamente ogni giorno poiché avevamo in programma molte attività a cui partecipare. 

Al nostro arrivo abbiamo soggiornato una notte nella capitale Helsinki, dove abbiamo avuto la possibilità di fare un giro alla ricerca delle attrazioni principali che la città offre. Dopo le lunghe sette ore di treno siamo finalmente arrivati a Oulu, la città nella quale avremo trascorso il nostro soggiorno. Qui ci hanno accolto le nostre famiglie ospitanti ed è iniziato il nostro viaggio alla scoperta di questa nuova cultura.

Ognuno di noi ragazzi italiani è stato ospitato da una famiglia diversa e di conseguenza ha vissuto un’esperienza unica. Una cosa che ha colpito tutti noi è che molti ragazzi della nostra età vivevano già da soli ed erano completamente autonomi. Man mano che il tempo passava ci siamo sentiti più vicini alla nostra nuova famiglia e, nonostante le grandi differenze culturali, ci siamo pian piano abituati al loro stile di vita. 

Giovedì 12 ottobre è stato il primo giorno nella scuola di Kastellin dove il preside della scuola ci ha accolto e ci ha augurato un piacevole soggiorno. Dopo le varie attività di conoscenza tra noi e i ragazzi finlandesi siamo potuti finalmente entrare a scuola. 

La scuola di Kastellin si trova ad Oulu (Finlandia) a ben 2812,1 km da Udine. Questa scuola non si rivolge soltanto agli studenti in senso lato, ma all’intera comunità: l’edificio comprende al suo interno un istituto comprensivo ove vengono aggregate la scuola elementare, media e superiore con spazi differenziati per l’età.

Una cosa interessante è senz’altro che tutte queste “comunità” sono sotto lo stesso tetto e al suo interno c’è una biblioteca, aperta al pubblico e un centro giovanile, oltre che ad una scuola che prevede la formazione costante per gli adulti (nella fascia serale). Gli edifici sono luminosi e puliti, così come le aule, grazie anche al fatto che studenti e docenti hanno a disposizione un armadietto in cui lasciare le scarpe, spesso bagnate per la neve, e infilarsi un paio di calzini o scarpe più comode. Questo aumenta il senso di relax e familiarità con gli ambienti scolastici. I laboratori sono dotati di strumentazioni all’avanguardia; le sale destinate alla musica hanno diversi strumenti musicali; le palestre dispongono di spazi ed attrezzature necessarie per fare sport. Anche gli insegnanti hanno degli spazi dedicati a momenti di aggregazione, convivialie o personali attrezzati e silenziosi per il lavoro individuale.

L’edificio è complessivamente molto grande e le aree della scuola sono ben delimitate e identificate con colori diversi. Tutti gli studenti si ritrovano ogni giorno per pranzare nella mensa scolastica. Ogni aula è dotata di materiale all'avanguardia ed è decorata in modo da risultare accogliente. Gli studenti hanno a disposizione delle aree comuni dove poter stare durante gli intervalli tra una lezione e l’altra, queste sono dotate di fontanelle per la fornitura di acqua e sono arredati con divanetti e poltrone per garantire momenti conviviali e piacevoli agli studenti. 

Chiacchierando con gli studenti abbiamo scoperto molte cose che ci hanno fatto riflettere sui sistemi scolastici dei due paesi.

Alla scuola Kastellin, gli studenti si spostano da un’aula ad un’altra e seguono le lezioni che hanno scelto a inizio anno scolastico. Non esistono ore di supplenza, in caso di assenza del professore lo studente può tranquillamente usufruire degli spazi comuni e di relax. Questi spazi sono davvero interessanti e permettono di favorire lo studio in gruppo, ma anche individuale. 

Agli studenti sono garantiti intervalli di 15 minuti al termine di ogni ora. In questo lasso di tempo i ragazzi possono scaricare le “energie in eccesso” grazie al movimento e alle uscite all’aperto. In questo modo la concentrazione è più duratura, si seguono con minor difficoltà i corsi e si assimilano più informazioni durante le lezioni.

Durante l’anno vengono effettuati dei mini test per conoscere l’apprendimento degli studenti e questo permette sia all’insegnante che allo studente di capire quali competenze siano state raggiunte. Le verifiche vere e proprie si svolgono durante delle settimane apposite a fine di ogni periodo: the exam week.  Vengono considerate sufficienti se si supera il 30% del test e nel caso delle lingue la percentuale sale al 50%. Se superano l’esame possono scegliere di accedere al livello successivo oppure scegliere un corso di un’altra materia. 

Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì, mentre l’orario varia in base alle materie scelte. I compiti sono pochi e si svolgono quasi completamente a scuola.

Tutti gli studenti hanno in dotazione un pc con i libri digitali e non usano i libri cartacei. La frequentazione della scuola è gratuita come anche la mensa che c’è al suo interno, vengono anche forniti biglietti gratis per i trasporti se si abita a più di 7 km dalla scuola.

Lo shock culturale più grande per tutti noi è stato proprio il funzionamento del sistema scolastico finlandese: abbiamo scoperto che in Finlandia gli studenti sono i veri protagonisti, infatti possono scegliere quali corsi seguire in base alle loro preferenze e sono sempre in grado di poterli cambiare. Anche loro hanno delle materie obbligatorie che sono la lingua finlandese e svedese, matematica e inglese per i quali possono decidere con quale professore disponibile seguire il corso.

La scuola che abbiamo potuto frequentare è la più grande di Oulu e offre servizi specifici agli studenti-atleti, come orari personalizzati (iniziano alle 10 dopo gli allenamenti della mattina che possono avere luogo all’interno delle palestre della scuola o presso altre sedi) e dispongono di servizio colazione e cena presso la mensa. 

L’insieme di tutte queste cose ci ha fatto rendere conto di quanto sia diversa la concezione di scuola. Per il Governo finlandese l’istruzione è un pilastro della democrazia e del Welfare State, proprio per questo vige il diritto di una scolarizzazione obbligatoria fino ai 18 anni,  gratuita e per la quale vengono stanziati molti fondi.

Abbiamo sperimentato una scuola a misura di studente, con al centro il benessere di ognuno, sia quello degli insegnanti sia quello degli studenti. Infine, i ragazzi finlandesi crescono autonomi e responsabilizzati fin da piccoli, in quanto continuamente chiamati a compiere delle scelte riguardo la loro vita e il loro percorso scolastico.

Anna Baruzzo 4A AFM e Chiara Zucchia 4A RIM

Di seguito estratti dalle valutazioni degli studenti che hanno vissuto lo scambio culturale:

La decisione di prendere parte allo scambio con la Finlandia è stata un po' una scommessa con me stesso, sarei riuscito a relazionarmi con una persona che viene da tutt'altra parte d'Europa, che parla solo inglese e soprattutto che non avevo mai visto prima? È una domanda che se mi fossi posto qualche anno fa avrebbe ricevuto un secco "no" come risposta.

Sono sempre stato molto introverso e timido, ma mi sono accorto che era ora di aprire la mente, di fare qualcosa di nuovo, ho deciso di cogliere la prima occasione, anche se mi fosse sembrata troppo ambiziosa. Ho deciso di partecipare allo scambio culturale con la Finlandia, è stato il primo progetto all'estero della scuola a cui mi sono iscritto. Si trattava di ospitare un ragazzo finlandese in casa per una settimana, ad aprile, e rivederlo per una settimana a casa sua in Finlandia ad ottobre. Non sapevo chi mi sarebbe capitato, non avevo idea di chi poteva essere. …  Poi è arrivato aprile e il gruppo di ragazzi finlandesi è arrivato a Udine. Qui mi sono trovato a relazionarmi non solo con un ragazzo nuovo, ma con altri 25: dello Zanon ne conoscevo appena tre. …  La prima settimana è passata in un lampo, fra gite, visite e chiacchierate. Poi sono passati alcuni mesi ed è arrivata l'ora di partire. Finlandia.

Conoscevamo già i nostri, ormai amici, ospitanti, ma eravamo comunque curiosi, a volte pensierosi di cosa ci avrebbe aspettato in quel luogo così lontano e "freddo" (in più sensi).

La Finlandia era quello che mi aspettavo, non so spiegare cosa mi trasmettevano quei luoghi e non voglio provare a scriverlo per non banalizzare, ma quei boschi, quei laghi e quel freddo mi dicevano qualcosa nonostante la loro monotonia. Così lontani da casa, noi ragazzi dello Zanon abbiamo cominciato ad andare d'accordo, più di aprile.

Mi sono trovato benissimo, e mi sono reso conto della capacità di accoglienza di queste persone, che per stereotipo sono chiuse e fredde, ma che in realtà vogliono semplicemente vivere la propria vita senza disturbare. Ho capito qual è la differenza fra essere timidi ed essere riservati, la loro non è paura dell'altro, è quasi una forma di rispetto. Ho passato una bellissima settimana ad Oulu, carica di emozioni nuove, talvolta strane: ero in cerca di motivazioni, risposte, ragionamenti, a cui forse non sono arrivato, ma che mi hanno comunque reso più completo. Sono tornato cambiato, e scritto così sembra banale, ma solo io posso capire come sono cambiato, dove sono cambiato, chi ero e chi sono. Ripensare a questa esperienza fa cadere la lacrima, che è una lacrima di felicità, di nostalgia, di soddisfazione e di amarezza allo stesso tempo, perché è stato bello, perché è finito e perché è durato poco, per quello che abbiamo fatto e per quello che non siamo riusciti a fare. Non ho parlato di episodi e persone in particolare, questo non significa che non siano rimasti anche loro in me, è semplicemente un problema di spazio, iniziare a scrivere di loro significherebbe scrivere un libro. Una cosa è sicura, un giorno ci rincontreremo, quando forse ci ricorderemo solo dei nostri nomi, ma quello che abbiamo vissuto insieme, quello che abbiamo pensato senza dircelo, ci riunirà.

A.V. 5D SIA

Lo scambio con gli studenti finlandesi è stato un viaggio di scoperta che mi ha permesso di entrare in contatto con una cultura completamente diversa dalla mia e con la quale non avevo ancora mai avuto occasione di entrare in contatto. 

Ciò che ho apprezzato di più è stata l'apertura e la disponibilità degli studenti finlandesi, che mi hanno fatto sentire come se fossimo amici da sempre, fin dall'inizio.

La mia esperienza in Finlandia mi ha insegnato a vedere il mondo da una prospettiva diversa, ad essere più aperto e tollerante verso le differenze culturali, soprattutto riguardanti l’alimentazione e le abitudini quotidiane. Ho imparato a comunicare in modi differenti da ciò che mi succede normalmente, riuscendo anche ad insegnare qualche parola di italiano e viceversa imparare qualcosa riguardo il finlandese. 

Per quanto riguarda il futuro degli scambi culturali, ritengo che dovrebbero rimanere un'opportunità essenziale per gli studenti. Gli scambi offrono l'occasione di apprendere in modo diretto, di creare nuovi legami che dureranno per sempre e di acquisire una consapevolezza maggiore riguardo ciò che circonda la nostra zona di comfort. 

Spero che tali opportunità siano mantenute e ampliate, in modo che altri studenti possano sperimentare ciò che ho avuto la possibilità di vivere io in prima persona.

E. A. 5D RIM

Durante la settimana ho potuto visitare molti luoghi e città meravigliose, tra cui Helsinki, Oulu, Kierikki e Rovaniemi e mi è stato possibile conoscere in maniera approfondita i vari aspetti di uno stile di vita totalmente diverso da quello a cui sono abituata. Il loro sistema scolastico e sociale, le loro abitudini, il loro modo di pensare, addirittura la maniera con cui si rapportano tra di loro, sono stati tutti quanti aspetti su cui mi sono soffermata innumerevoli volte e che mi hanno fatto molto riflettere. Sarebbe bello se anche da noi ci fosse lo stesso spirito e si respirasse lo stesso benessere che caratterizza la Finlandia e i suoi abitanti. 

Inoltre mi è quasi impossibile spiegare a parole ciò che ho provato durante i momenti in famiglia, mi sono divertita così tanto a stare con loro che descrivere questi momenti come felici sarebbe riduttivo. Questi attimi sono stati quelli più preziosi che ho trascorso durante la visita. 

Per non parlare poi del cibo, infatti ho avuto la possibilità di mangiare vari piatti tipici, i quali, devo ammettere, erano particolarmente buoni, è stato quindi molto interessante osservare, ma soprattutto sperimentare le loro abitudini alimentari.

In generale è stato come tuffarsi in un altro mondo, una realtà quasi parallela a quella in cui vivo, non solo per via dei luoghi, ma anche per le persone e non posso fare altro che ringraziare le professoresse e i nostri amici finlandesi, che mi hanno permesso di vivere questa esperienza indimenticabile che mi porterò sempre nel cuore.

A.F. 5B TUR

Posso dire di aver vissuto questa esperienza al 100% e di essermi messa in gioco per poter scoprire cosa c’è aldilà dei nostri confini. Questa esperienza mi ha fatto crescere come persona perché mi ha aiutata a superare le mie insicurezze. A mio avviso la cosa migliore è stata la vicinanza ad altri ragazzi italiani, che ci ha fatto legare tra di noi e scoprire nuove amicizie basate sulla nostra passione per l’avventura e le cose nuove. 

Posso ritenermi molto fortunata per aver avuto la possibilità di fare questo scambio culturale perché ho trovato una seconda famiglia qui in Finlandia. Ho avuto modo di legare con delle persone fantastiche; la mia famiglia ospitante mi ha trattata davvero come una di loro. Ho avuto la fortuna di capitare in una famiglia molto numerosa e ciò mi ha fatto aprire gli occhi sulle cose importanti della vita; ho capito che la frenesia e la fretta non sono l’unica soluzione per eccellere nel mondo del lavoro e che vedere il sorriso dei tuoi figli è molto più importante di succedere nella carriera. Durante la settimana ho scambiato molte opinioni e punti di vista con Milena, la mia amica finlandese, e i suoi genitori e ho capito che non c’è un solo modo corretto di vedere le cose. Ogni cultura ha le sue differenze che la rendono unica rispetto alle altre ed è questo che conta. 

A.B. 4A AFM

Questa esperienza mi ha insegnato molto, sia di me stessa che della Finlandia. Sono uscita dalla mia comfort zone parlando in inglese e cercando ogni giorno di mettere in pratica almeno una parola nuova; mi sono sforzata di non giudicare le loro abitudini, per quanto strane per me, ma di accettarle e leggerle con la loro filosofia; mi sono impegnata a domandare tutto ciò che mi venisse in mente e ad assimilare tutte le informazioni che sentivo e tutto ciò che vedevo.

Ho sempre desiderato andare a visitare i paesi nordici e ora posso dire di esserci stata! Questa esperienza mi ha permesso di vivere questo viaggio a 360 gradi a diretto contatto con persone, luoghi e tradizioni locali; sogni, tra magia, fiabe e luoghi, non così turistici, che non avrei mai avuto occasione di visitare.

Da questo viaggio mi porto a casa, oltre al ricordo dei magnifici paesaggi, esperienze e persone, l’aver imparato ad apprezzare le piccole cose, come un raggio di sole che svolta completamente l’umore, dopo lunghe giornate buie e grigie di pioggia e freddo. 

C.O. 5A SIA

All’inizio ero un po’ spaventato dato che per me era la prima esperienza di questo genere e perciò non ero pronto. I primi 2 giorni ho un po’ sofferto il clima, dato che le temperature sono estremamente diverse dalle nostre, e le diverse abitudini dal punto di vista culinario. Infatti in Finlandia hanno consuetudini totalmente diverse dalle nostre, cenando alle 17 e con una tradizione gastronomica particolare e abituarsi a ciò mi è risultato difficile all’inizio. Anche riguardo allo stile di vita, ho potuto constatare molte differenze. Le persone finlandesi sono alle volte un po’ timide e riservate, a differenza di noi italiani, ma ciò ha sia aspetti positivi che negativi.

questa esperienza mi ha permesso di crescere molto dal punta di vista umano, permettendomi di imparare a confrontarsi, adattarsi e vivere uno stile di vita per certi versi totalmente diverso dal mio, di imparare qualcosa di nuovo e magari anche di insegnare quelle che sono le nostre abitudini e usanze, ed è per tal motivo che consiglierei a chiunque di non lasciarsi sfuggire esperienze di questo tipo, che spero verranno riproposte in futuro di nuovo nel nostro istituto.

F.Z. 5D SIA

Penso che tutti i ragazzi una volta nella vita debbano vivere un'esperienza come questa. Sicuramente non è semplice ritrovarsi in un paese completamente diverso dal tuo, con uno stile di vita e un modo di fare opposto, ma ne vale assolutamente la pena. Prima di partire non mi aspettavo nulla, avevo provato a pensare a come sarebbero stati i finlandesi, a come si sarebbero comportati, ma alla fine ho pensato che non ci fossero queste grandi differenze caratteriali, come loro potevano essere molto introversi anche qui in Italia molte persone sono così e non c'è assolutamente nulla di male, semplicemente ho compreso che esprimono il loro affetto in modo diverso, dando più importanza ai gesti e all'essere disponibili per qualunque cosa. Mi hanno insegnato che spesso non servono le parole per mostrare la propria vicinanza. Appena incontrata la mia famiglia finlandese sono rimasta un attimo confusa dal fatto che, oltre a presentarsi, nessuno oltre alla mia amica finlandese Anna, mi aveva rivolto la parola. I primi giorni non comprendevo i loro ritmi, il motivo per cui spesso la mattina non facevano colazione insieme oppure la sera ognuno cenava in un orario diverso. Con il passare dei giorni il padre e il fratello iniziarono a farmi domande e incominciarono a parlare con me, per curiosità, e piano piano fecero lo stesso anche la madre e la sorella. Ho molto apprezzato la loro disponibilità e il fatto che mi abbiano aiutato quando ne avevo bisogno. La domenica è stato il giorno più bello, in cui mi sono proprio sentita legata a loro … la sera tornati a casa ci siamo messi a cucinare biscotti natalizi, con il padre che aveva messo delle canzoni di natale. Quella sera per la prima volta abbiamo anche cenato tutti insieme, insomma è stata una giornata piena di emozioni. Mi mancano davvero tanto, ma ci siamo scambiati gli indirizzi per inviarci dei regali di natale e sono sicura che tra qualche anno tornerò a trovarli oppure verranno loro da me. 

G.C. 4B TUR

Quando penso alla Finlandia, la associo ad un esperienza incredibile.

Al momento della mia iscrizione a questo progetto sapevo che ne sarei stato soddisfatta, ma dopo averlo concluso, lo ricordo come uno dei momenti più belli della mia vita. 

Questo scambio culturale mi ha aperto una visione verso culture e differenze che nemmeno immaginavo, in cui ho collezionato un bagaglio di esperienze. …

Auguro a tutti di poter vivere un viaggio come questo nella loro vita e spero che questo progetto possa dare quello che ha dato a me a tanti altri studenti.  

Infine ringrazio le professoresse per l’organizzazione e la loro disponibilità. 

I.P. 5A RIM

Lasciare tutto e partire in direzione di nuove esperienze è sicuramente una scelta che non tutti sono pronti a prendere.

Ritengo che questa “avventura” , se si può definire tale, ha portato dei riscontri positivi come già il fatto di aver intrapreso un primo passo per uscire da quella che è la mia comfort-zone.

Infatti, solo aver deciso di partecipare a questo programma ha dato inizio ad un processo di cambiamento, che spero continui anche negli anni successivi.

Di quella settimana ho adorato i momenti passati assieme alla mia famiglia ospitante che fin da subito si è dimostrata calorosa e disponibile, ma anche aver ampliato le mie conoscenze ha influito positivamente.

Sicuramente i momenti più divertenti sono stati il sabato passato alla scoperta di Rovaniemi e del circolo polare artico e la domenica passata con la famiglia.

K.N. 5D SIA

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