Laboratori Informatici Mobili
Oltre sessanta tablet e notebook nei laboratori in classe allo Zanon
Contenuti in due carrelli mobili, gli strumenti sono a disposizione di tutti i corsi. Le attrezzature hanno accesso al Wi-Fi e sono di supporto alla didattica.
“Non sono più le classi a recarsi nei laboratori, bensì sono i laboratori ad entrare nelle classi”, comunica soddisfatto il docente di informatica Pietro Paolo Pizzi nell'annunciare le novità tecnologiche che riguardano l'istituto tecnico Zanon. La scuola, orientata da ben 40 anni al mondo digitale, si è nuovamente modernizzata con l’introduzione di strumenti informatici mobili. “L’istituto attualmente dispone di due rack movibili contenenti rispettivamente 30 tablet e 34 notebook entrambi con accesso alla rete wi-fi. Lo Zanon detiene il primato regionale per il laboratorio mobile di computer portatili“ aggiunge il professore.
Perché la scuola sostiene molto le tecnologie?
“Per stare al passo con i tempi e perfezionare sia le tecniche di insegnamento dei professori sia le modalità di apprendimento degli studenti, così da trovare un buon punto di incontro su cui lavorare in modo efficace. Le nuove attrezzature rappresentano un gran supporto alla didattica e sono destinate a tutti i corsi. Per di più , mediante la patnership stipulata con Google, la scuola si riserva un mondo ristretto “IT ZANON” per garantire la protezione dei dati e di tutte le comunicazioni tra “zanoniani”.
Cosa significa portare il laboratorio in aula?
“Il docente, a seconda della lezione, mette a disposizione a ciascun studente un tablet o un computer e invia esercizi da svolgere, materiale didattico da argomentare in condivisione, test e verifiche. Inoltre è possibile installare i libri di testo in formato digitale, attraverso l’accordo convenuto con la libreria digitale “MLOL”, in modo tale da evitare acquisti di volumi cartacei”
Quali sono i vantaggi di una lezione laboratoriale in aula, piuttosto che quella tradizionale?
“L’interazione è la parola chiave. Il professor Gianpaolo Lucca, per esempio, dopo una lezione teorica sulle equazioni, può inviare agli alunni un esercizio da eseguire, determinare il tempo di risoluzione e infine ricevere i loro risultati in tempo reale.
In questo modo l’insegnante, in un’unica operazione, ha la possibilità di verificare l’attenzione degli alunni e la loro comprensione ed approccio ad un argomento nuovo. In aggiunta, può condividere con i ragazzi la correzione degli eventuali errori e rispondere così alle perplessità in maniera univoca, ottimizzando la tempistica.
La classe lavora come una grande squadra con l’obiettivo di imparare”
Ci sono ulteriori progetti?
“L’idea, ancora in fase embrionale, è di predisporre libri elettronici in biblioteca usufruendo dei 40 e-reader in dotazione, oltre all’usuale prestito a scaffale aperto.
Pensate che privilegio poter “sfogliare” un libro del 1860 sul kobo! Oppure la presenza di dizionari in formato digitale stimolerebbe e faciliterebbe l’apprendimento delle lingue straniere e della lingua italiana per gli studenti stranieri.”
La scuola è lo specchio della società e non può rimanere immune dalla rivoluzione tecnologica che sta interessando tutti gli ambiti della vita sociale.