La tragica situazione della città di Aleppo (Siria) raccontata da padre Hamazsh e da padre Leo

La tragica situazione della città di Aleppo

Il 21 marzo, durante l'assemblea d'istituto, ci è stata data l’opportunità di incontrare due monaci mechitaristi; padre Hamazsh e padre Leo. Essi appartengono all’ Ordine mechitarista presente da secoli presso l’Isola di San Lazzaro degli armeni a Venezia.

 I monaci ci hanno illustrato la tragica situazione della città di Aleppo, in Siria, città martire, da anni distrutta da una guerra senza fine e dal recente terremoto che ha cambiato la vita dei suoi cittadini.

Dopo un saluto iniziale e un ringraziamento da parte dei rappresentanti d'istituto e del Dirigente, l'incontro ha inizio.

L’intervento parte con una breve introduzione sulla storia della città di Aleppo e dal genocidio degli armeni avvenuto nel 1936 per arrivare ai giorni nostri, dove questa società si è praticamente dimezzata.

Successivamente padre Leo racconta la situazione della scuola di Aleppo, la quale era stata costruita e inaugurata poco prima del terremoto; infatti è uno dei pochissimi edifici rimasti in piedi, dopo la scossa di magnitudo 7.8 gradi,l 7 febbraio del 2023.

L'edificio sin da subito, diventa un punto di raccolta dove la popolazione, con solidarietà e cooperazione, si aiuta a vicenda.

Durante questo incontro non mancano dei video, dove noi studenti abbiamo potuto osservare i cittadini che dormono e mangiano all'interno della scuola ma anche nei parcheggi antistanti. 

Fortunatamente diversi Paesi del mondo e molte ONG fornirono a questa gente cibo, coperte e finanziamenti.

Un caso concreto raccontato dai due monaci, che ha suscitato stupore tra noi studenti  è stato sicuramente quello “ del formaggio”, in quanto i Paesi europei, come ad esempio l’Italia e la Francia, hanno donato diversi tipi di formaggio a lunga conservazione e gli abitanti di questa città non si ricordavano neanche più  il sapore, perché in Siria, il formaggio viene considerato un bene di lusso e non è a portata della gente comune.

La storia di questa scuola si è conclusa con il suo progetto futuro, in quanto la popolazione vorrebbe ricostruirla, nelle parti distrutte e installare due campi da calcio coperti.

Si è passati poi al momento delle domande.

‘Dove possiamo tenerci aggiornati con le vicende di questo paese?’

I monaci ci consigliano” di utilizzare giornali cattolici come ad esempio Catholic courier , in quanto i tg più comuni tendono ad omettere informazioni o a riportare delle fake news”.

‘Il terremoto come ha condizionato gli stati d’animo delle persone?

Sfortunatamente la paura è entrata dentro la gente; gran parte delle persone ha iniziato a dormire completamente vestita, con scarpe e giacca, per poter subito fuggire dalla casa in caso di terremoto.

‘In che modo possiamo anche noi, nel nostro piccolo, aiutare?’

Bisogna innanzitutto essere operatori di pace, cercare di diffondere il sorriso anche nelle situazioni più difficili; dopo di che si può fare una piccola raccolta da donare in beneficienza direttamente al monastero di San Lazzaro, che sostiene queste persone.

Terminate le domande, i due monaci ringraziano tutti per l’interesse dimostrato durante l’intervento  e invitano caldamente noi studenti a visitare il loro monastero a Venezia.

                                                                     I rappresentanti degli allievi

                                                                             in Consiglio d’Istituto