Incontri con Vera Gheno e Bruno Mastroianni sul tema della comunicazione.


Nell’era del digitale tutti siamo quotidianamente connessi, sperimentando incomprensioni, odio e disinformazione. Come vivere felici connessi? Come fare buon uso della parola nelle relazioni tra genitori e figli e tra pari?

Queste sono alcune domande sulle quali è stato possibile riflettere nel ciclo di conferenze, organizzate dall’Istituto Tecnico A. Zanon di Udine per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyber bullismo. L’incontro-dibattito, aperto agli studenti del Biennio nella giornata di venerdì 12 aprile e a genitori e insegnanti nella giornata di sabato 13 aprile, ha avuto come relatori Vera Gheno (sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, collaboratrice dell’Accademia della Crusca di cui gestisce l’account Twitter, docente presso l’Università di Firenze, autrice di libri e di saggi scientifici e divulgativi) e Bruno Mastroianni (giornalista e filosofo, docente in corsi sull’etica della comunicazione digitale per aziende e organizzazioni no profit e in corsi e master di vari atenei italiani; docente di Comunicazione presso l’Università Uninettuno, collaboratore del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Perugia; consulente per i social media di alcune trasmissioni di Rai1 e di Rai3), coautori della recente pubblicazione “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello” (Longanesi 2018).

I due esperti hanno inoltre tenuto un incontro di Formazione sulle prevenzione della violenza di genere destinato ai Docenti, un’iniziativa, questa, predisposta nell’ambito delle attività del Progetto “RispettAMI” in collaborazione con l’Associazione Soroptimist.

Dunque un’occasione per studenti, docenti e genitori per capire come “dedicarsi a costruire percorsi che diano significato al nostro agire nella dimensione online, che contemplino una spinta piena, alla ricerca di senso e soddisfazione così come facciamo negli aspetti offline della nostra vita”(cit.), considerando che più che distinguere tra momenti online e momenti offline, forse sia giunto il momento di considerarci onlife.