Imprenditorialità e CSR

Da alcuni anni l’istituto offre agli studenti delle classi quinte, tramite il progetto Imprenditorialità e CSR, l’opportunità di approfondire i temi della Responsabilità Sociale d’Impresa o Corporate Social Responsibility (CSR), anche grazie alla convenzione stipulata con l’associazione Animaimpresa.

Quest’anno al progetto, di cui è referente la prof.ssa Tiziana Tibalt, hanno aderito cinque classi quinte, tre delle quali hanno ulteriormente approfondito il tema in classe, in modo multidisciplinare, nella settimana dell’educazione civica.

Le attività svolte sono state molto interessanti e hanno arricchito il nostro bagaglio personale di conoscenze, oltre ad aprirci nuove prospettive per il nostro futuro professionale.

Durante la settimana dell’educazione civica due referenti di Animaimpresa, la dott.ssa Irene Quaglia e la dott.ssa Serena Zucchet, hanno approfondito con noi gli obiettivi dell’Agenda 2030 e come essi abbiano influenzato l’intera catena del valore delle imprese. In gruppi abbiamo esaminato un particolare tipo immaginario di impresa e individuato come inserire nelle diverse funzioni aziendali, attività in linea con la CSR . Trasformare e adattare gli strumenti della CSR sulla base di ciò che volevamo creare è stato uno spunto di riflessione oltre che un momento di divertimento e creatività. 

Nella disciplina di economia aziendale abbiamo poi in gruppo esaminato uno specifico caso aziendale del territorio, ovvero un’impresa associata ad Animaimpresa. Ne è emerso un quadro più chiaro di come effettivamente le imprese possono raggiungere un triplice obiettivo con il loro operato, non solo il profitto, ma anche un risultato sociale e ambientale apprezzabile, nell’intento di costruirsi una reputazione di vanto nel loro mercato di riferimento. 

Ne è seguita il 2 febbraio una visita aziendale alla EPS srl di Villotta di Chions (PN), che  opera nel settore della produzione di materie plastiche, creazione di stampi per modelli plastici, produzione di componenti per mobili destinati alla ristorazione professionale e ricerca di materiali alternativi per la produzione di modelli comparabili a quelli plastici, ma creati con materiali di scarto. Il tour guidato degli stabilimenti ci ha permesso di immergerci in ogni aspetto dell’attività aziendale e comprendere come in ogni processo vengono attuate politiche di riciclo, riutilizzo e riduzione degli sprechi. 

Dalla fase di creazione dello stampo, alla creazione dei modelli, al riciclo dei modelli difettosi alla logistica, numerose sono le azioni attuate dalla EPS entro le logiche della CSR, come l’utilizzo di energia solare, l’utilizzo di imballaggi a rendere per il trasporto dei prodotti e la pratica di “groupage” nel trasporto, utilizzando sempre la capacità massima dei mezzi. L’azienda utilizza inoltre un metodo di produzione etico chiamato LEAN production, che permette di eliminare gli scarti producendo solamente il numero preciso di prodotti ordinati, in modo da eliminare il surplus produttivo e i costi di magazzino. Inoltre l’impresa è attiva nel territorio in cui opera, partecipando a donazioni, progetti con scuole per la diffusione dei valori di sostenibilità e parità di genere, e al suo interno è attenta al benessere dei propri collaboratori, offrendo loro il progetto Ben-essere, oltre alla possibilità di crescita personale e professionale.

Può sembrare quasi un ossimoro, un’impresa che lavora nel settore della plastica al contempo sostenibile, proprio la plastica, il materiale che ad oggi costituisce uno dei maggiori problemi per il nostro pianeta.

La titolare Lorena Zambon, impegnata in prima linea per limitare costantemente  l’impatto ambientale della sua impresa afferma: “La plastica è un materiale ingegneristicamente eccellente, flessibile, resistente, leggero, duraturo, economico ed estremamente versatile. Si tratta soltanto di una risorsa che va utilizzata correttamente, perché la sua praticità e utilità in svariati ambiti fa di lei un materiale insostituibile.”

E’ quindi fondamentale utilizzarlo in modo responsabile e quanto più sostenibile possibile, massimizzando gli aspetti positivi di questo materiale, partendo dalle nostre abitudini quotidiane.

Abbiamo successivamente utilizzato le conoscenze acquisite, approfondite anche con i nostri docenti nelle diverse discipline curriculari, per compiere delle scelte di produzione responsabili attraverso il CSR Business Game. Il gioco, presentato dal dott. Andrea De Colle di Animaimpresa, ha simulato tre periodi amministrativi, chiedendoci di assumere delle decisioni interne riferite alle diverse funzioni aziendali con attenzione ai tre obiettivi fondamentali nella logica CSR: obiettivi economici, sociali e ambientali. Tutti gli studenti presenti, divisi in squadre di tre/quattro componenti hanno dunque simulato un gioco competitivo tra imprese, al termine del quale è stato individuato il vincitore, ovvero l’impresa che ha ottenuto il miglior punteggio, rappresentativo dei risultati economici, sociali e ambientali ottenuti con le decisioni prese. Come per gli insegnamenti curriculari anche questo approfondimento si è concluso con una prova, questa però è stata un po’ diversa, divertente e stimolante!

A queste attività sono poi seguiti due interventi di confronto con il mondo delle imprese e con il mondo universitario.

L’incontro con imprenditori del territorio è avvenuto il 5 febbraio e aveva lo scopo di farci conoscere le nuove professioni richieste dalle imprese coinvolte nella CSR. Nello specifico abbiamo dialogato con Lorenzo Braida (CEO della Concepts Srl SB), Enrico Chiari (CSR manager presso Servizi CGN Srl SB) e Andrea Virgilio (CEO e CHO presso la Beliven Srl SB). Tre personalità diverse con ruoli concettualmente simili, ma realizzati in modo differente.

Per primo, Lorenzo Braida, imprenditore di seconda generazione, assieme al fratello porta avanti l’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di sedie. Negli ultimi anni l’impresa è diventata una Società Benefit, ha attuato misure di economia circolare, allungando la vita dei loro prodotti utilizzando materiali di qualità e offrendo servizi di sostituzione di alcune parti danneggiate.

A seguire Enrico Chiari, giovane collaboratore e CSR manager presso la CGN, ci ha colpiti per l’entusiasmo e la passione che trasmetteva parlando del suo ruolo e per come effettivamente crede lui per primo nei valori dell’azienda che rappresenta.

Infine, il Sig. Andrea Virgilio, fondatore della Beliven e “manager della felicità”, ha attirato subito la nostra attenzione, per il suo modo di raccontarsi e per ciò che lo ha spinto ad essere un datore di lavoro attento al benessere dei suoi collaboratori. Partito come dipendente di azienda e compreso ciò che risulta utile a realizzare un sereno ambiente lavorativo, ha tratto gli spunti necessari per essere un datore di lavoro comprensivo, attento al benessere e alla felicità dei suoi collaboratori, trovando il giusto compromesso tra interessi dell’impresa e serenità di chi vi lavora. Ci ha sorpreso, l’approccio contro tendenza dell’imprenditore Andrea Virgilio, alla domanda “la tua azienda come comunica a fornitori e clienti le misure di CRS prese?”, contrariamente agli altri esperti, le cui imprese tramite varie campagne pubblicizzano le azioni intraprese, ha risposto che semplicemente non lo fa. Per lui ogni attività svolta nell’intento di gestire in modo adeguato il proprio impatto ambientale e sociale non è fatta per fine di immagine, bensì per valore morale.

Giovedì 29 febbraio ci siamo invece confrontati con il prof. Marangon Francesco, docente e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche di Udine e Direttore ESG TRAINING PROGRAM, Corso di perfezionamento in Environmental, Social and Governance. L’incontro ci ha permesso di comprendere quali sono le proposte formative attivate dall’Università di Udine legate alla CSR, ma anche di comprendere meglio come lo sviluppo sostenibile, nelle sue diverse forme sia diventato ormai imprescindibile e diffuso in modo trasversale fra i diversi dipartimenti universitari. Ci ha colpito molto il modo in cui il prof. Marangon ha trovato la professione che ora lo appassiona. Per step cogliendo le opportunità e seguendo sempre i propri interessi e la curiosità di imparare.

Molti tra gli allievi presenti all’incontro non è ancora in grado di scegliere la direzione da dare al proprio percorso una volta che terminerà la scuola secondaria e proprio per questo motivo ritengo davvero incoraggiante ascoltare il vissuto di persone che sono state capaci di costruire sin dall’inizio la loro vita partendo dalle proprie passioni e aspirazioni proprio come ha fatto il prof. Marangon.   

E’ fondamentale che la scuola metta al centro della propria offerta formativa attività che sviluppino le conoscenze e competenze degli studenti in modo trasversale.E’ possibile affermare che l’istituto grazie al progetto di imprenditorialità  e CSR abbia  adempiuto al suo dovere, riuscendo a stimolare ed appassionare noi ragazzi ad argomenti che, mai come oggi, risultano essere fondamentali per il nostro futuro. 

Durante i 5 anni trascorsi alle superiori molteplici sono state le occasioni  in cui i temi dell’Agenda 2030, sono stati trattati. Quest’ anno però, gli interventi di esperti e imprenditori, sono stati in grado di regalarci sfumature diverse, testimonianze che hanno posto la loro centralità su realtà del territorio, sulle quali non ci eravamo mai focalizzati. Ci sono stati forniti tutti gli strumenti per poter conoscere la realtà che ci circonda e il futuro che ci aspetta.  

E’ possibile sintetizzare questo percorso con una parola: consapevolezza. Ad oggi possiamo dire di essere più consapevoli di come scegliere o per lo meno di come l’apertura mentale alle opportunità che il mondo universitario e quello del lavoro offrono possa essere per noi il punto di partenza per scegliere, tenendo conto delle nostre passioni e dei nostri interessi.

Miriam Giaiotto

Serena Battaglia

classe 5A AFM