“Allenarsi per il futuro”
Nell’ambito delle attività di Orientamento in uscita, lunedì 24 maggio abbiamo assistito all’evento “Allenarsi per il futuro”, organizzato dalla nostra prof.ssa di spagnolo e collaboratore della Dirigente Mirella Roberta Ricci.
Durante quest’ora abbiamo ascoltato le testimonianze di vari ospiti che, nonostante fossero differenti per carriera lavorativa e aspirazioni, avevano in comune la voglia di mettersi in gioco per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il primo a condividere la sua esperienza è stato Matteo Bellina, direttore HR di Freud, che ci ha spiegato in che tipo di azienda lavora e si è descritto come persona attraverso i punti: grow, enjoy, inspire.
Il secondo è stato Luca Fenu, un giovane collaboratore della Freud che ci ha parlato di sostenibilità e dell’importanze di svolgere un lavoro o una professione che piacciano.
A prendere la parola poi è stata Elisa Cozzarolo, collaboratrice in Randstad, che ci ha rivelato l’importanza del sapersi relazionare in modo adeguato con le persone sapendo superare le difficoltà che talvolta si presentano.
Particolarmente efficaci sono stati poi gli interventi degli sportivi. Marco Mordente, campione di basket, ci ha raccontato la sua storia facendoci notare di come si tende sempre e solo a guardare i successi di una persona e mai al percorso fatto, dietro al quale si nascondono sacrifici e difficoltà. Ha inoltre evidenziato che non si deve mai mollare, bisogna perseverare, bisogna cercare di superare al meglio gli ostacoli posti dalla vita.
Infine, Alessandro Trimarchi, ex pallavolista, ha fatto la sintesi delle varie esperienze presentate.
Questo incontro ci ha fornito alcune testimonianze da prendere come esempio, come modello. Ci ha fatto capire come comportarci nei confronti della vita, che non si può farsi abbattere dalle complicazioni che potranno sorgere, ma perseverare.
I racconti che abbiamo ascoltato ci hanno mostrato come la vita può essere imprevedibile, come può non esserci corrispondenza tra ciò che si studia e la futura carriera lavorativa.
La storia di Marco Mordente, in particolare, ha rappresentato la vita con la metafora dell’iceberg: si vede solo il successo (in questo caso la parte superficiale dell’iceberg), mai la fatica (la parte immersa in acqua).
Alcuni dei nostri compagni si sono ritrovati in queste storie, in quanto devono cercare di far convivere la scuola con l’attività sportiva agonistica. Ciò li porta a rinunciare a molte cose e a dover porre delle priorità, alle volte con decisioni difficili da prendere.
La testimonianza diretta di molte persone ti fa entrare ancor più nell'ottica del futuro. Con l'aiuto di metafore collegate allo sport, come per esempio "Passare la palla indietro per andare avanti ", si apprende una nuova visione prospettata attraverso un discorso semplice e chiaro per noi ragazzi.
Classe 3 A RIM